Visto, anche se solo superficialmente, il funzionamento di questo sistema vi verrà sicuramente da pensare: cavolo che figata! Ne voglio una anche io! Calma. Caldaia a condensazione e pompa di calore sono due componenti talmente diversi da essere prodotti da produttori diversi. Cosa vuol dire? Vuol dire che questi “sistemi integrati” non sono né sistemi né integrati perché non c’è un produttore che riesce a produrre entrambi i componenti. Di conseguenza cosa hanno fatto quasi tutti i produttori per creare questi sistemi ibridi? Semplice, sono andati dal produttore di pompe di calore numero uno al mondo (ovviamente cinese) e gli hanno chiesto una pompa di calore da poter marchiare col proprio logo. Diversamente, cosa hanno fatto quelli che prima producevano pompe di calore? Hanno comprato delle caldaie da collegare alla propria pompa di calore? Esatto! Quelli che producevano le pompe di calore hanno fatto la stessa cosa per le caldaie andando da qualcuno che gli producesse le caldaie a proprio marchio. Tutti tranne uno. Uno ha deciso di prodursi le caldaie da solo, ma sono talmente imbarazzanti che non possono neanche essere chiamate caldaie.
Ricapitolando, possiamo avere due situazioni: una caldaia a condensazione che funziona molto bene e una pompa di calore prodotta da una fabbrica in Cina, che devono cercare di funzionare insieme, anche se non parlano la stessa lingua; una caldaia a condensazione mediocre e una pompa di calore un po’ più decente dell’altra, ma comunque non a livello delle vere pompe di calore, prodotta da una casa madre con esperienza nel settore. In entrambi i casi ci sono limiti che ci lasciano a bocca aperta. Ma passiamo alla seconda domanda: perché si sono diffuse? E soprattutto, sapete l’espansione di mercato che hanno avuto? Leggendo il report dell’ENEA sulle detrazioni fiscali, si può vedere come il mercato dei sistemi ibridi sia passato dal non me se’incula nessuno a shut up and take my money (stai zitto e prenditi i miei soldi)! Ma come mai questa esplosione di richieste?
La risposta è molto più semplice di quello che si possa pensare e non è una sola. Ovviamente, l’esplosione di mercato è dovuta al Superbonus 110%, ma perché proprio i sistemi ibridi e non la sola pompa di calore? Perché per dimensionare correttamente la pompa di calore bisogna fare dei calcoli corretti e se poi il cliente rimane al freddo chi si prende la responsabilità? Quindi sai che faccio? Gli schiaffo un bel sistema ibrido, così il cliente è contento che ha il sistema figo, non paga nulla quindi non può dirmi nulla, e io sono tranquillo che non rimarrà mai al freddo. Inoltre, un sistema ibrido mi costa molto meno di una sola pompa di calore per riscaldamento quindi “vendendo allo stesso prezzo” (si fa per dire, dato che pagava tutto pantalone) riesco a marginare di più. Quindi guadagno di più e non mi prendo responsabilità col cliente, cosa c’è di meglio?
Vi starete chiedendo: ma che differenza c’è tra un sistema ibrido e una pompa di calore per riscaldamento? Il sistema ibrido è composto anche dalla pompa di calore! Corretto, ma, pur avendo lo stesso nome, sono due componenti profondamente diversi. Vediamo in brevissimo il funzionamento di un sistema ibrido. I produttori di questi sistemi ne pubblicizzano il funzionamento in tre modi: solo pompa di calore, ibrido caldaia e pompa di calore, solo caldaia a condensazione. La differenza nel funzionamento è data dalla temperatura esterna:
- Fino a 5-7°C il sistema funziona in sola pompa di calore, quindi scalderemmo la casa solo con l’energia elettrica;
- Fino tra 5-7°C e circa 0°C (in base alla marca del sistema) il sistema può funzionare in modalità ibrida, ossia caldaia e pompa di calore insieme;
- Sotto circa 0°C il sistema funziona solo con la caldaia a condensazione.
Visto quanto sopra starete pensando che tutto sommato i giorni di freddo stanno diventando sempre meno, a causa del surriscaldamento globale, quindi per voi potrebbe funzionare. È qui l’inghippo! Perché i range di funzionamento che riportano i produttori sono per una temperatura di mandata dell’acqua all’impianto di riscaldamento di 35°C. Se ho un impianto a termosifoni e mi serve l’acqua a 70°C l’impianto funzionerà quasi sempre a gas.
E la pompa di calore per riscaldamento? Beh, non avendo la caldaia a darle supporto deve cavarsela da sola e ce la fa benissimo! Però, per poter utilizzare una pompa di calore per scaldare casa, prima deve essere fatta una valutazione sulla potenza necessaria, eventualmente adeguato l’impianto, e, soprattutto, probabilmente cambiare le mie abitudini. Ad esempio, se ho i radiatori, non posso pensare di farli andare a 80°C per 6 ore con una pompa di calore. Piuttosto dovrà farli andare a 48°C per 20-24 ore, in modo da minimizzare gli on/off della macchina e massimizzarne l’efficienza (ma su questo faremo un articolo a parte).
In conclusione, vale la pena investire su un sistema ibrido? No. Dato che comunque non ci aiuta neanche ad eliminare il gas dalla casa, la cosa migliore è andare sul prodotto singolo: caldaia a condensazione se vogliamo tenere il gas e rimanere bassi come investimento; pompa di calore per riscaldamento se vogliamo eliminare il gas dalla casa e abbiamo la possibilità di un investimento più importante.